Creazione di moneta dal nulla e trasparenza del governo
Il meccanismo perverso del MES e il saldo del debito pubblico italiano di Giangiacomo Savogin e Jessica Pezzetta Savogin
Il MES, ovvero il Meccanismo Europeo di Stabilità, è un fondo costituito nel 2012 da diversi Stati,tra i quali l'Italia, il cui scopo è sostenere i Paesi dell'Eurozona in difficoltà finanziaria. Semplificando il concetto, lo si potrebbe equiparare ad una specie di “salvadanaio” in cui gli Stati versano dei fondi di emergenza ai quali possono attingere in caso di necessità. Come spiegato nel sito della banca d'Italia “il MES ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; la sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi. L'Italia ha sottoscritto il capitale del MES per 125,3 miliardi, versandone oltre 14”. Si evidenzia come la maggior parte del capitale del MES all'interno del “salvadanaio” sia stato creato dal nulla con una riserva frazionaria di poco superiore al 10%. Il modo in cui i Paesi bisognosi possono accedere ai fondi (tra i quali ci sono anche quelli versati da essi stessi, oltre a quelli creati dal nulla) è un sistema perverso nel quale gli stessi fondi vengono concessi come finanziamento ad un tasso d'interesse. E, oltre a ciò, per avere in concessione tali finanziamenti, i Paesi devono attenersi a condizioni rigide che impongono che, per riceverli, i beneficiari devono effettuare delle riforme strutturali che dovrebbero servire loro al fine di migliorare le proprie condizioni economiche (pura utopia e follia intellettiva pensare di migliorare le condizioni economiche di un Paese ricevendo fondi – anche propri, ma che tra l'altro per la maggior parte sono creati dal nulla – come finanziamento da dover restituire con un tasso d'interesse [NdA]). Tra le riforme strutturali rientra anche la rinegoziazione del debito pubblico. Il giorno 16 marzo 2020, l'Eurogruppo era chiamato a ratificare con l'approvazione finale il MES, ma l'emergenza sanitaria COVID-19 ha annullato tale ratifica. Nei giorni e nelle settimane successive si è vista una vera e propria partita a ping pong tra l'Europa e il Governo Conte, unitamente al Ministero dell'Economia e delle Finanze guidato da Roberto Gualtieri, i quali dichiaravano prima di non voler accedere al MES, accettandone poi l'accesso in cambio di modifiche, proponendo in seguito gli Eurobond e i Covidbond per poi tornare al MES ed effettuare uno scarico di responsabilità dello stesso a terzi. Chi ha seguito la vicenda sarà certamente stato confuso da questi repentini cambi di posizione, non comprendendo cosa stesse accadendo, ma giustificando questo atteggiamento come un adattamento del Governo all'emergenza COVID-19. Ma la verità, forse, è un'altra: già nel dicembre 2019, il dottor Roberto Paternicò aveva manifestato dei dubbi riguardanti il MES dichiarando che “vari esperti in materia hanno espresso preoccupazioni e critiche alla riforma e il punctum dolens si fonda sul fatto che lo Stato che chiede aiuto al MES debba ristrutturare preventivamente il proprio debito, se questo debito non è giudicato sostenibile dallo stesso MES. Una precondizione quasi automatica per ottenere i finanziamenti decisa, tra l'altro, dai poteri degli organi del MES (organo tecnico) a discapito di quelli della Commissione (organo politico). ”(Vedi art. StudioCataldi La riforma del meccanismo europeo di stabilità MES i titoli di stato )”. Per quanto riguarda l'Italia, venerdì 13 marzo 2020 è accaduto un evento inaspettato e improvviso che ha portato ad estrema confusione i rappresentanti del Governo e dal quale sono scaturiti i continui cambi di posizione degli stessi per quanto riguarda gli aiuti finanziari dell'Eurozona. L'Organismo Monetario Extraterritoriale denominato GST© Virtual Bank, proprio per aiutare il popolo italiano ed il suo Governo, attraverso una procedura finanziaria, ha saldato il debito pubblico italiano, oltre ad aver messo a disposizione fondi per l'emergenza COVID-19 a favore del Ministero della Salute, del Ministero dell'Istruzione e finanziando come contributo di solidarietà i cittadini italiani per un valore di euro 3.000 pro capite una tantum per i danni economici e/o esistenziali subiti dalla gestione da parte del Governo Italiano dell'Emergenza COVID-19 (la documentazione e i moduli per la richiesta del rimborso sono reperibili al seguente link (http://www.gstvirtualbank.it/styled-8/download/ ). Nei primi giorni di aprile, in un intervento riguardante il MES, il Premier Conte ha dichiarato che “il MES esiste dal 2012 [...] questo Governo non lavora col favore delle tenebre, questo Governo guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza, se ha qualche proposta da portare la porta chiaramente guardando negli occhi tutti gli italiani [...]”. E' lecitamente il caso di chiedersi se per chiarezza e trasparenza s'intenda un atteggiamento omertoso sul fatto che il debito pubblico sia stato saldato e sulle altre procedure poste in essere dalla GST© Virtual Bank a favore dei cittadini italiani e se l'affermazione che il Governo non lavori col favore delle tenebre sia consona al fatto che, con la scusante dell'emergenza COVID-19, boss mafiosi detenuti al 41 bis (regime di carcere duro) sono usciti di galera per continuare la detenzione ai domiciliari e che grazie all'obbligo dell'uso delle protezioni delle vie respiratorie, ossia delle mascherine (di cui non esistono studi e pubblicazioni scientifiche che ne confermino l'efficacia sulla limitazione della trasmissione dei virus, COVID-19 compreso, e il cui utilizzo indiscriminato è sconsigliato anche dall'OMS per i possibili effetti collaterali che può provocare dovuti all' ipercapnia), possano, così come anche i latitanti mafiosi, muoversi tranquillamente in piena libertà senza essere riconosciuti, a dispetto delle norme di pubblica sicurezza del TULPS (Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza) e della legge antiterrorismo internazionale del 2005.